Domenicali su Monza: “Va ammodernata, nessuno ha meriti acquisiti”
Ci perdonerete il luogo comune, ma in un mondo senza più punti di riferimento, nessuno è veramente al riparo. Nemmeno i Gran Premi storici, quelli segnati davvero sul calendario col circoletto rosso dagli appassionati di tutto il globo. Va da sé che nella settimana del Belgio e di Spa, uno dei primissimi indiziati all’uscita dal calendario, non si possa non parlare anche di Monza. E del futuro della Formula 1, che proprio in un momento di massimo splendore, cerca di modificare sempre in meglio il suo assetto. E se a parlare non è il primo guitto al bar, ma Stefano Domenicali, CEO di Formula 1, ecco che l’avvertimento suona bello incisivo.
Attenti tutti
Il dilemma calendario ci accompagnerà fino alla fine della stagione e oltre, c’è da rassegnarsi. Il toto-nomi porterà – e sta portando – grande apprensione sul futuro di diverse gare storiche. Il nuovo mondo spinge e così sono infinitamente più alte le possibilità di rientrare di luoghi non storici del Mondiale come Qatar, Cina e Sudafrica che non quelle di gare più o meno classiche (e alcune non così divertenti, onestamente): Ungheria, Brasile, Francia, Monaco, Belgio… C’è da far tremare i polsi dei tifosi e non solo. Quel che è sicuro è il numero di gare, se a dirlo è proprio Stefano Domenicali: “Il prossimo anno avremo 24 gare e vogliamo correre in Sudafrica, stiamo discutendo per creare un progetto solido, non una corsa e addio. Ci sono dialoghi anche con Arabia, Austria e Monaco”, ha detto il numero uno del circus, lasciando intendere che nessuno è al sicuro.
Sorpresa Monza
Sul banco degli osservati speciali ci finisce, a sorpresa, anche il Gran Premio d’Italia, Monza. Il tempio della velocità, la gara di casa della Ferrari è la benvenuta. Vietato sedersi sugli allori di una storia lunga così, avvisa l’ex dirigente del Cavallino: “Tra pochi giorni festeggeremo i 100 anni dell’Autodromo, ma nessuno ha diritti acquisiti per meriti storici. Monza ha bisogno di lavori di ammodernamento se vuole il Mondiale di F1″, ha detto Domenicali. Chiaro che non basta questo per far partire l’allarme rosso per una gara che non uscirà di certo dal calendario, però l’avviso è partito.
Più azione
C’è poi la questione legata ai fine settimana e alla loro struttura. In questo, la linea tracciata da Formula 1 è netta e precisissima. Meno prove e più situazioni decisive per attrarre nuovi appassionati, un po’ lontani dal concetto di “prova”: “Le prove libere piacciono a ingegneri e piloti, ma gli spettatori vogliono altro. Su questo sono molto deciso”, ha detto con nettezza Domenicali, che poi ha specificato di voler “salvare” il primo turno del venerdì. Nelle altre sessioni, invece… “In ogni singola sessione vorrei venissero assegnati punti o premi, pur rispettando la sacralità della gara della domenica. Ci lavoreremo con la Fia e con i team. Serve ancora più azione”. La Formula 1 sta abbracciando il futuro, c’è da sperare che ciò venga fatto nel rispetto massimo della cosa che più l’ha resa grande rispetto a tutti gli altri: la sua storia.