Fernando Alonso, l’ammazzagiovani guarda avanti: “Voglio un biennale”
Sarà che sente che di strada ce n’è ancora da fare o che a lui della carta d’identità frega meno di niente. Sarà che due titoli mondiali in saccoccia li ha messi o che la sua macchina ancora può regalargli qualche gioia. Fernando Alonso non sembra decisamente intenzionato a smettere con la Formula 1, dopo che ad inizio stagione si erano rincorse le voci che questa potesse essere la sua ultima nel circus. A quarant’anni suonati, in uno sport di riflessi, anche solo pensarlo non è lesa maestà. E Fernando lo sa.
Dilemmi
Durante la stagione, il numero uno di Alpine, Laurent Rossi, aveva parlato del suo personalissimo “problema dell’uomo ricco”. Beato lui. Quattro piloti, poi diventati tre dopo l’aver lasciato partire Guanyu Zhou in direzione Alfa Romeo, a contendersi due sedili per il prossimo anno. Uno tiriamolo fuori dalla battaglia, Esteban Ocon: francese, veloce, con un contratto blindato e una classifica mondiale da cinquanta e più punti. E così, i posti rimangono… uno. E la querelle, si fa per dire, sembra essere limitata al nostro Fernando e a Oscar Piastri, giovane virgulto australiano, campione di Formula 2 e Formula 3. Altro con un futuro scritto in Formula 1.
Ciao giovincelli…
Con Piastri che piace alla McLaren e avrebbe posto assicurato in Williams, un paio di settimane fa lo stesso Fernando Alonso e Alpine avevano rivelato apertamente che di contratto se ne sarebbe parlato dopo il Gran Premio d’Ungheria, presumibilmente all’inizio del mese di agosto. “Non sono tra i piloti che toglie un sedile ai giovani”, ha detto l’asturiano all’olandese NOS. “La F1 è uno sport in cui c’è una sola cosa che conta e non è la carta di identità, bensì il cronometro. Se si è lenti e si offrono prestazioni modeste allora sì che a quel punto blocchi le porte della F1 a un giovane, ma io sono ancora veloce”, la sentenza di Alonso.
Linea verde
Che Alonso sia contro i giovani è considerazione fuori luogo. Lo stesso spagnolo ha sottolineato di avere una scuola di kart e un pilota in F2 come Clement Novalak con MP Motorsport. Insomma, lui coi giovani si confronta in pista e li batte, spesso. Ma è il primo sostenitore della linea verde per il futuro degli sport a quattro ruote: “Il mio obiettivo è piazzare altri talenti in F3 e in F4 nelle prossime stagioni. Voglio restituire ciò che il motorsport mi ha dato, tutta la mia vita ruota attorno al motosport che è l’unica cosa che mi riesce bene. In altri ambiti non riuscirei ad affermarmi”, l’ammissione dell’ex campione del mondo.