Ferrari, Binotto e la questione-Monaco
Continua immancabilmente a tenere banco il turbolento sviluppo del Gran Premio di Monaco. Nel fine settimana di relax, ancora sufficientemente lontani da un altro circuito cittadino, si torna sulla questione delle questioni. La perdente strategia Ferrari a Monaco da cosa è stata originata? Qual è stato il pensiero e annesso retro-pensiero che ha condotto il muretto di Maranello a gettare alle ortiche una gara in cui era in controllo? Una moviola con commenti lunga una settimana che si è arricchita dalla puntuta, come sempre, frase del dirigente Red Bull, Helmut Marko. L’austriaco ha messo pepe sottolineando che la Ferrari e Leclerc hanno sbagliato perché messi sotto pressione dalla strategia della scuderia austriaca.
Avevamo ragione
Sul tema la parola più interessante è, senz’altro, quella del Team Principal della Ferrari, Mattia Binotto. Il numero della gestione sportiva della rossa si è concentrato sulle gomme: “Penso che il motivo principale era, penso, che avessimo ragione al riguardo sul fatto che la Medium avrebbe avuto graining”, alludendo al deterioramento che colpisce gli penumatici. Cosa che poi si è manifestata in pista, effettivamente.
Hard batte medium
Per Binotto la linea di pensiero della Ferrari era incentrata sulla migliore performance e resistenza delle gomme più dure: “[Credevamo che] le gomme Hard fossero molto più resistenti e ci avrebbero dato qualche opportunità alla fine dello stint, e penso che [questo] sia quello che è successo”, ha ribadito il dirigente, difendendo quindi la linea di condotta del muretto.
Variabile Red Bull
A supporto dell’analisi di Binotto c’è, per lui, la dimostrazione dei tempi ottenuti dalla Red Bull. Il Team Principal ha sottolineato che, quando le monoposto della scuderia austriaca hanno avuto il graining alle gomme, poi abbiano rallentato notevolmente. Il problema era, a quel punto uno soltanto: la difficoltà di sorpassare. “Ma penso che le gomme Hard siano state la scelta giusta”, ha ribadito, aggiungendo che la partenza sarebbe stata comunque in movimento dietro la Safety Car, quindi senza il vantaggio determinato dal partire da fermi.