Ferrari, l’obiettivo non era vincere il Mondiale
C’è poco da dire, l’inizio aveva ingolosito tutti. E, siamo sinceri, anche ora quel appetito rimane. La fame in casa Ferrari di porre fine ad un digiuno non da Ferrari. La voglia tremendissima dei tifosi di credere in qualcosa di grande dopo un decennio di sofferenze. Ma anche la realtà che non è fatta di favole e sogni e situazioni che s’incastrano alla perfezione. No, anzi, la realtà, quella maledetta, ultimamente ha sbattuto in faccia una porta dura come fosse un portone di bronzo di un castello.
Piedi a terra
Spagna e Monaco hanno riportato il Cavallino a terra. Non che in un microcosmo iper-razionale e competitivo come quello della Formula 1 ci si abbandoni a voli pindarici con facilità. Ma Barcellona e il Gran Premio di Spagna hanno evidenziato i problemi alla power unit di un Leclerc che pareva avviato ad un successo “comodo”: la lezione è che non puoi mai – mai! – stare tranquillo. Le stradine strette di Monaco hanno invece insegnato che la prontezza, la velocità di pensiero non sono seconde nemmeno ad una monoposto velocissima, financo la migliore.
Obiettivi iniziali
Se un bel presente ha cambiato la percezione degli obiettivi, questo è un merito delle rosse, tutt’altro che favorite certe ad inizio stagione. C’era il sospetto – positivo – di poter tornare a creare qualcosa di buono, ma la verità è che i dubbi non mancavano in un anno di svolta epocale. “Nel 2022 il nostro proposito era tornare ad essere competitivi, non vincere il campionato”, ha detto il Team Principal Mattia Binotto. “Essere competitivi è un dato oggettivo, diventare campione del mondo è un lavoro di altro livello e lo dico forse per togliere un po’ di pressione alla squadra”, ha ammesso il dirigente. Che poi ha aggiunto che sarebbe sbagliato come management cambiare gli obiettivi rispetto a quelli che sono stati dati effettivamente alla squadra.
Obiettivo miglioramento
Per fare il verso a Binotto, si potrebbe dire che passa l’Oceano Pacifico tra tornare lassù e vincere. Una differenza all’apparenza non così marcata, ma che in realtà è un fossato bello ampio. Come hanno dimostrato l’efficienza recente della Red Bull nelle difficoltà e i problemi inaspettati di Maranello nelle ultime due gare. “Dobbiamo ancora migliorare come squadra per essere in grado di vincere un campionato”, ha chiarito Binotto. “Senza dubbio vorremmo cercare di aprire un ciclo, diventare campioni del mondo, e non solo una volta, cercare di rimanerci. Ma credo che ci vorrà del tempo”, ha chiosato il numero uno della gestione sportiva Ferrari.