Ferrari, senti Binotto: “Non guardo la classifica”
Momento duro se ce n’è uno per la Ferrari. Il triplice colpo subito a Barcellona, Monte Carlo e Baku si fa sentire eccome. In primis sulla classifica e per quella basta considerare come in questi tre Gran Premi la Red Bull abbia macinato il pieno, 128 punti, mentre il Cavallino poco più di 40. Se non è una mazzata questa… Eppure nessuno in Ferrari occulta la realtà, d’altronde è sotto gli occhi di chiunque. Ma per quanto lo si neghi, a Montreal servirà una reazione più per il morale che non per la classifica.
La classifica non si guarda
Interrogato dai media dopo la gara di Baku, il Team Principal Mattia Binotto ha detto chiaramente di non guardare la graduatoria. Anche perché sarebbe un esercizio di autoflagellazione, farsi male da soli con le proprie mani. E poi è anche vero che cinque ritiri combinati (tre Carlos Sainz, due Charles Leclerc), quindi cinque zeri su sedici piazzamenti possibili, zavorrano tutta l’analisi e lanciano sinistri segnali sul futuro. Dalla sua Binotto parla soltanto di prestazione, quasi fosse un allenatore di calcio, e di come ottenere il massimo dagli weekend di gara, cercando sempre di migliorare. Amen.
Problemi
Il Team Principal di Maranello non si nasconde nemmeno rispetto agli evidenti problemi di ogni tipo palesati. “Abbiamo avuto problemi di affidabilità”, ha riconosciuto Binotto, aggiungendo che la partenza di Leclerc non è stata perfetta e che i meccanici hanno avuto un problema con i pit-stop, per esempio. Ma le magagne non sono solo in casa Ferrari. “Sono abbastanza sicuro che anche gli altri abbiano problemi o non abbiano sempre fatto le scelte giuste o migliori. Ma non è quello che ci interessa, ci preoccupiamo e ci concentriamo solo su noi stessi”, ha ribadito Binotto.
Non decisiva
In arrivo, all’orizzonte c’è il Gran Premio del Canada, sulla carta una gara a favore della Red Bull, quasi a piovere sul bagnato. Ma il Team Principal della Ferrari non si nasconde: “Sappiamo che per arrivare in vetta c’è ancora un gap”, ha ammesso. “Ma non penso che [in Canada] serva assolutamente una vittoria”, buttando acqua sull’incendio. E in questo si può evidenziare una certa coerenza, viste le dichiarazioni pre-Baku sul fatto che l’obiettivo delle rosse non fosse vincere il Mondiale. Peccato che l’appetito venga mangiando e uno a caso – Charles Leclerc – non è l’emblema della sazietà sportiva. Tutt’altro…