Il momento duro di Schumacher jr
Il benvenuto della Formula 1 a Mick Schumacher non è stato così dolce come i più ottimisti (e soprattutto tifosi del papà…) potessero sperare. Ventisei gare disputate nelle ultime due stagioni e zero punti, un bottino che non si può nemmeno definire scarno. Il benvenuto nel sogno di emulare le gesta del grande Michael è stata una mazzata che ha riportato il figlio d’arte a terra. Se c’aggiungiamo che guidare la Haas di questi tempi non garantisce grandi voli pindarici, abbiamo il quadro.
2021 a quota zero
La prima stagione nel circus di Mick Schumacher è stata la scorsa, 2021. Ventidue gare, zero punti, ma soprattutto mai la speranza di arrivare in zona punti, quella riservata ai primi dieci. Il miglior risultato è un dodicesimo posto in un GP pazzo all’Hungaroring, in Ungheria, l’estate scorsa. Per il resto, la media dei piazzamenti del tedesco è attorno al sedicesimo posto, con qualche picco qualche posizione più su (tredicesimo a Baku, in Azerbaigian, e quattordicesimo nel finale rocambolesco di Abu Dhabi). Insomma, il pacchetto Haas-Schumacher poteva vivere una prima migliore.
2022: luce in fondo al tunnel?
E dire che il 2022 era cominciato con lo slogan “stagione nuova, macchina nuova” che, se unito al cambiamento drastico nella concezione delle macchine quest’anno (vedi: risultati della Ferrari), aveva permesso di cullare qualche speranza. In effetti, in Bahrain era giunto il miglior risultato per Mick, undicesimo. E qualche gara dopo il dodicesimo posto in Australia, prima dell’autoscontro di Miami con l’amico Vettel. Un incidente avvenuto quando i primi punti sembravano vicinissimi. E la cosa ha fatto sbottare il team.
Interviene lo zio
A quel punto, si è innescato tutto. Con la possibilità di spazzare via quella dannata quota zero che ammorba l’aria del team, il Team principal, Gunther Steiner, ha sibilato un “Ce ne andiamo via da qui con niente. Anzi, non con niente, ma con dei pezzi rotti”. Che si è aggiunto alla querelle sotterranea con Vettel – il meno – e a ripetuti interventi dello zio Ralf (Schumacher, ovviamente): “Mick e Steiner non sono compatibili caratterialmente, forse un duro esteriormente come Magnussen si adatta meglio a Steiner”, ha detto il fratello di Michael. Sullo sfondo, la Ferrari, e una timida candidatura del nipote: “Mick ha fatto la differenza come pilota grazie alla sua velocità, quel che vuole Mattia Binotto”, ha detto l’ex pilota della Williams.