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Il solito Bernie: “In F1 serve una persona di colore, un cinese e una donna”

Motorsports: FIA Formula One World Championship 2015, Grand Prix of Bahrain, Toto Wolff (AUT, Mercedes AMG Petronas Formula One Team), Paddy Lowe (GBR, Mercedes AMG Petronas Formula One Team), Bernie Ecclestone (GBR, President and CEO of Formula One Management and Formula One Administration), (Photo by Hoch Zwei/Corbis via Getty Images)

Ultimamente ha alzato la frequenza. Prima le sparate dell’ex patron della Formula 1, Bernie Ecclestone, potevano essere persino mensili. Ora il livello della grancassa dell’ex magnate può avere cadenza anche bisettimanale. Come un giornale scandalistico, un fogliettone di sparate. O meglio, ciarlate da bar, spacconate in cui più la dici grossa e più il coro di merli speri dica: “Ooooh, ma cosa ho sentito!” e da lì un diluvio di repliche e controrepliche. E il bar di Bernie è sempre aperto.

Utile ricordare

La cosa certa è che Bernie Ecclestone c’ha preso gusto. In questa settimana siamo a quota due. Della seconda vi parliamo ora, ma giova rammentare che la prima è di appena qualche giorno fa e riguardava Putin. Il 91enne manager britannico disse che per l’amico Putin si sarebbe preso un proiettile e che, in fondo, è una persona sensibile. Praticamente, uno della porta accanto, il vicino di casa modello, diremmo noi. Putin.

Politicamente scorretto

E ora veniamo all’attualità. In un’intervista rilasciata allo svizzero “Blick”, il buon Bernie ha risposto a quella specie di politicamente corretto che lui personifica con Lewis Hamilton. “Lewis si è dimenticato di molte cose. Ad esempio di quando Mercedes non gli ha dato quanto chiedeva e ho subito detto che avrei pagato la differenza”, ha rammentato l’ex patron. E qui veniamo alla pietra dello scandalo. “Perché la Formula 1 ha bisogno di una persona di colore, di un cinese e di una donna”. Alla faccia.

Fermati, Bernie

E dire che l’intervistatore, Roger Benoit, gli aveva anche suggerito di non rilasciare ulteriori dichiarazioni. Apriti cielo. “Forse non sono abbastanza sensibile, vedo molte cose in modo diverso, ma sostengo che Putin è sempre stato leale nei confronti della Formula 1 e non posso dire lo stesso di tutti gli altri organizzatori dei GP”. Insomma, frasi all’insegna del: chiunque poi nella vita qualcosa di buono l’ha fatto. E ce ne sarebbe un campionario sconfinato. La chiusura di Ecclestone è per i giornalisti, specie professionale che non è che gli sia andata sempre a genio: “E’ scortese ignorarli, maledettamente scortese. Ma devono pensare attentamente alle domande che fanno”, ha tuonato. E anche oggi, s’è fatta la giornata, si potrebbe dire.