La delusione di Leclerc: “Punti che pesano”
Di sicuro non è il pilota più fortunato del momento. E di certo, nel guardare la classifica, Charles Leclerc deve provare un groppo in gola grande come una noce. Di cocco. Il ritiro per un problema al motore patito dopo nemmeno venti giri al Gran Premio d’Azerbaigian pare una sentenza per il monegasco. NElla classifica mondiale, i quarantasei punti di vantaggio su Verstappen d’inizio stagione sono svaniti da un pezzo. E ora passano da sedici a ben quarantuno di svantaggio. Per di più, con l’altra Red Bull di Sergio Perez che ha messo la freccia e, addirittura, con l’incerottata Mercedes di Russell non così lontana. Un disastro.
La regola del tre
Per la terza volta consecutiva non è un problema imputabile alla sua guida a privare Leclerc di una possibile vittoria. Tre mazzate a Barcellona, Monte Carlo e, oggi, Baku. La prima in Spagna arrivò per un problema alla power unit dopo essere stato leader e in pieno controllo della gara. Mancava tantissimo ma la direzione era quella giusta. Stesso discorso di oggi. A Monaco, invece, fu la sciagurata strategia del muretto del Cavallino a farlo scendere da un primo posto che sembrava poter esser solido come il cemento al quarto. Il totale è una mazzata psicologica, a pensare che potevano essere settantacinque punti e invece ne sono arrivsti dodici.