La power unit che non spaventa Binotto
Il guasto tecnico avvenuto ieri sulla monoposto di Charles Leclerc non pare togliere il sonno alla Ferrari. L’inconveniente ha distrutto la gara perfetta dell’ormai ex leader del mondiale, che stava dominando sul circuito del Gran Premio di Spagna. Tre primi posti nelle tre libere, una magnifica pole position, una gara da dominatore assoluto prima del silenzio. Nel nulla il motore del Cavallino s’è ammutolito e ha spento i sogni di ritorno alla vittoria di Leclerc dopo la doppietta di Verstappen a Imola e Miami.
Colpo da ko
Il tonfo sordo della monoposto numero 16 ieri al Montmelò è ovviamente il primo guaio tecnico accusato da una Ferrari in questa stagione. Un disastro in termini di classifica visto che, al momento del ritiro, erano piuttosto alte le probabilità di una vittoria di Leclerc davanti a Verstappen. Poi, nelle corse, mai dire mai, ma l’andazzo era quello. E il ko alla power unit è costato una trentina di punti nel confronto diretto: un’enormità, a pensarci. E ora Leclerc si trova pure alla power unit numero tre.
Cambiare non è un problema
Sono appunto tre le power unit utilizzabili prima di incorrere in una penalità sulla griglia di partenza. Dalla quarta in avanti, si partirà diverse posizioni più indietro rispetto alla posizione ottenuta nelle qualifiche. Non pare spaventato Mattia Binotto che in conferenza stampa dopo al delusione di Barcellona ha parlato proprio del nodo della sconfitta: “Tre power unit sono sicuramente troppo poche. Per gestire correttamente la stagione, Mercedes l’anno scorso ha dimostrato di arrivare a sei”, ha detto il Team principal della Ferrari.
Verstappen a quota 1
Dal punto di vista delle power unit, Max Verstappen ha avuto senz’altro meno problemi. L’olandese è ancora alla prima delle tre possibili e potrebbe passare alla seconda dopo il Gran Premio di Monaco, in programma in questo fine settimana. Cioè cambiare a Baku o, altra ipotesi, in Canada. Ma anche andare oltre la terza, incorrendo in una penalizzazione in griglia, potrebbe non essere un problema insormontabile, come ha dimostrato la Mercedes l’anno scorso. Ancora Binotto: “È vero che noi ne avevamo usate tre nel 2021, ma facevamo anche un campionato a parte. Non sarebbe sorprendente se noi arrivassimo a quattro, quando poi altri l’anno scorso sono arrivati a sei lottando per un Mondiale”, ha chiosato sul tema il numero uno della gestione sportiva.