Leclerc, eterna amarezza: “Strategia? Ne parleremo col team…” (video)
La sensazione è che abbia una voglia matta e disperatissima di andare in vacanza. Charles Leclerc pare sfinito persino per polemiche recriminazioni. Come se c’avesse messo ormai una pietra sopra. Non rassegnato, la combattività gliela leggi negli occhi, non manca mai. Ma l’ennesima strategia sciagurata del muretto che costa un Gran Premio ha probabilmente posto fine alla carica delle batterie interne del monegasco. Una possibile vittoria (era primo con vantaggio…) che, senza grandi errori in pista, si tramuta addirittura in un sesto posto. E per giunta in Ungheria, circuito che i ferraristi attendevano perché ideale per le caratteristiche della F1-75. Non poteva andare peggio.
Discussioni
La felicità è un’altra cosa e Charles Leclerc lo ammette con franchezza nel post. D’altronde, quella dell’Hungaroring era stata battezzata dal Team Principal della Ferrari, Mattia Binotto, come una gara in cui non accontentarsi di niente di meno che non fosse una doppietta. “Ovviamente non sono contento. Il primo stint è andato tutto bene, la macchina aveva il passo ed era buona su queste medie. Anche il secondo stint è stato molto buono ed ero fiducioso alla guida”, ha detto il monegasco. Che poi ha analizzato il vero casus belli, il motivo delle discussioni di ogni tifoso del Cavallino e non solo: la scelta di andare sulle gomme dure che è costata tutto. “Alla fine abbiamo preso una decisione diversa, ovvero andare sulle Hard, e lì abbiamo perso tantissimo tempo. Ma non era impossibile evitare la gomma dura…”, il commento laconico del numero sedici.
Ancora
L’impressione più che netta è che, di nuovo, ci saranno grandi discussioni nelle analisi interne del dopo Gran Premio, quelle tra team e piloti. Di fatto le parole di Leclerc e ciò che è dipinto sul suo volto lo confermano indirettamente: “Non c’è mai stata una gara costante, succede sempre qualcosa. È parecchio stancante”, ha detto ai microfoni di Sky Sport F1. “C’è rammarico, non sono per niente contento. Ancora una volta però, ne parleremo con il team”. E in quel “ancora una volta” si possono leggere quei lampi che non sono arrivati durante la corsa dal cielo grigio sopra il circuito ungherese.