Leclerc “preoccupato” dall’affidabilità della Ferrari
Quando hai velocità di punta, ritmo e tutto ciò che serve a far andare una monoposto più veloce delle altre, il Sacro Graal da non dimenticare è soltanto uno: l’affidabilità. In casa Ferrari, l’osservata specialissima è sempre lei. Preso atto che rispetto al passato le SF-75 sono, allo stato attuale, le vetture più performanti del Mondiale di Formula 1, l’attenzione si sposta altrove. E’ l’affidabilità il cruccio del Cavallino, dopo le rotture clamorose di Leclerc e Sainz, l’ultima delle quali toccata allo spagnolo al Gran Premio d’Austria.
Allarme acceso
Se ti trovi a giocarti il Mondiale, ogni ritiro dovuto a problematiche tecniche è un colpo al cuore. Tutti gli zero di Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno colpito eccome l’immaginario e l’ultimo non fa eccezione. Con la doppietta possibile in casa Red Bull e l’ennesimo sorpasso nel mirino, vedere la monoposto numero cinquantacinque zittirsi e poi andare a fuoco ha fatto salire l’allarme rosso a Maranello. Più rosso di quanto già non fosse.
Priorità
Allarme per tutti, chiaramente, ma in particolare per Leclerc, che con enorme fatica sta provando a rosicchiare punti a mister continuità, Max Verstappen. E gli zero non sono ammessi mai, ancor di più in una fase del genere. “L’affidabilità è sicuramente una preoccupazione, quindi dobbiamo esaminarlo e assicurarci che non accada”, ha detto il monegasco ai media. “Ovviamente, è successo due volte dalla mia parte nelle ultime cinque gare, e ora di nuovo Carlos, quindi dobbiamo affrontarlo il più rapidamente possibile”.
Aggiornamenti
Il lavoro per gli uomini in rosso è duplice, sia sulla già citata affidabilità che sul miglioramento continuo delle prestazioni della vettura. Tutte evoluzioni che poi si traducono nei celebri pacchetti di aggiornamenti. Al Cavallino ne hanno ultimamente già rilasciati due, uno a Barcellona e un upgrade a Silverstone: “Gli aggiornamenti sono sempre andati per il verso giusto”, ha sottolineato Leclerc. “Siamo andati forte nelle ultime cinque gare, ma non siamo riusciti a mettere tutto insieme”. E a Maranello lo sanno tutti che per vincere il Mondiale le parole sacre sono poche e risapute: prestazioni, affidabilità e pochi errori. Si passa sempre da lì.