Leclerc: “Vittoria necessaria”. Sainz deluso: “Era doppietta facile”
La maledizione è finita e il sorriso di Charles Leclerc è quello di chi si è tolto un masso da cento chili appoggiato sulla schiena. Nel poster della grande giornata del monegasco ci finisce suo malgrado Max Verstappen, superato tre volte nel Gran Premio di casa della sua Red Bull. Ma, al di là delle rivalità e del rispetto che lega i due, è stata una gara splendida e lo sarebbe stata a prescindere dal risultato che ha premiato il Cavallino. Ci si è divertiti al Gran Premio d’Austria e sicuramente si è divertito, finalmente, il numero sedici rosso Ferrari.
Necessità
Quinta vittoria in carriera per Charles Leclerc e il numero fa negativamente impressione, se si pensa a quanto potenziale ha mostrato anche solamente in questa stagione. Ma, poco importa, il tempo è dalla parte del monegasco, felicissimo di essersi tolto la scimmia dalla spalla. “Abbiamo fatto una bella lotta con Max. Alla fine è stato incredibilmente difficile perché avevo un problema all’acceleratore. Si bloccava a velocità bassa al 20-30%. E’ stato complicato”, il sospiro di sollievo di Leclerc. Che poi ha aggiunto di aver cominciato ad avere problemi alla macchina esattamente nel momento in cui li ha avuti Sainz. Ma, a differenza dello spagnolo, Charles sapeva che non era un problema di motore, quanto proprio il pedale a dargli sensazioni bizzarre. “Prima non riuscivo a tirarlo su, poi invece non tornava a zero”, la spiegazione della problematica. E sul Mondiale, il commento è diretto: “Era una vittoria necessaria.”
Discreto
Dall’altra parte della barricata, l’uomo di casa. Max Verstappen non è lo sconfitto di giornata. In primis, perché la Ferrari aveva dimostrato in pista molto più potenziale della sua RB18. E in seconda battuta, visto che i sei punti persi sono un’inezia in ottica Mondiale rispetto a come sarebbe potuta finire. “Avevo troppo degrado per poter attaccare Charles, ma comunque è buon secondo posto. Risultato positivo in una giornata difficile”, l’analisi lucida dell’olandese. Che ha voluto lodare i suoi tifosi, dispiacendosi di non essere riuscito a regalargli la vittoria e definendo il secondo posto “un risultato discreto”.
Delusione che brucia
Il grandissimo deluso della gara austriaca è, senza dubbio, Carlos Sainz e il paradosso è che la prova di Spielberg stava mostrando lo spagnolo come serissimo candidato alla corsa mondiale. Un ritiro a causa di un problema non preventivabile che potrebbe costare caro negli equilibri interni al team. In pratica che, con questo distacco, la Ferrari possa presto scegliere Leclerc ufficialmente come prima guida. Ma il primo problema di Sainz in pista era uscire dall’abitacolo al momento del ritiro, visto il propagarsi di un principio d’incendio: “Nessun preavviso, è successo tutto così all’improvviso. Vedevo il fuoco dagli specchietti, ma nessun commissario arrivava, stavo andando all’indietro, poi ho deciso di saltar fuori dalla macchina perché stava arrivando troppo fuoco”, ha detto a Sky Sport. Il rimpianto è legato al fatto che in Austria sarebbe stata “una doppietta facile”. E il non concretizzare è, secondo Sainz, il grande leitmotiv della stagione: “Quasi vinco a Monaco, quasi vinco in Canada, vinco a Silverstone, il secondo posto qua mi avrebbe messo in lotta per il campionato”. Un rimpianto grande così.