Linea George Russell: “Non copierò mai Hamilton”
Magari George Russell ha deciso di prendere spunto da uno dei più grandi pittori e artisti della storia del genere umano come lo spagnolo Pablo Picasso. Ma tra il fortissimo pilota britannico e l’autore di capolavori come Guernica c’è perlomeno una differenza. E parrebbe sostanziale. Picasso diceva che i buoni artisti copiano, ma i grandi artisti rubano. Al di là della differente professione, per quanto entrambi sappiano far entusiasmare e godere il pubblico, la differenza è innegabile.
Non si copia
Ci stiamo riferendo ovviamente alla linea di pensiero che il pilota della Mercedes ha esplicitato al podcast “Beyond the Grid”, curato dal sito formula1.com. Russell ha risposto in modo anti-picassiano al quesito sull’opportunità di prendere esempio dal suo compagno di squadra, Lewis Hamilton, o addirittura di condividere informazioni col sette volte campione del mondo: “Non ho intenzione di condividere i dati con lui ora, perché sono l’unico pilota su questa griglia che ha il lusso di essere compagno di squadra del più grande pilota di tutti i tempi”, il pensiero del pilota britannico.
I big three del tennis
Per chiudere il suo ragionamento, George Russell ha preso ad esempio il mondo del tennis, dominato da un ventennio dai big three: Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic, capaci vincere sessantatré tornei dello Slam in tre, praticamente quasi tutti. Russell li ha citati per gli approcci totalmente diversi tra loro nel gioco mostrato in campo. “Penso che per essere il migliore, o almeno per essere la migliore versione di te stesso, non dovresti andare in campo e copiare quello che ha fatto il migliore”, ha detto il pilota Mercedes. Che poi ha aggiunto che, rispetto al tennis, nel mondo dei motori il mostro sacro è attualmente uno soltanto: Lewis Hamilton. Ma l’analogia col tennis lo ha fatto riflettere: “Devi solo fare ciò che è giusto per te, mi sono detto. Come hanno fatto questi tre grandi del tennis.”
Ottimo inizio
Quanto alla stagione, l’inizio positivo ha sicuramente aiutato l’approccio di George Russell all’universo Mercedes. La pensa così lui stesso, che nell’equazione e nel conto di tutte le variabili ha inserito anche la difficoltà di condividere il box con un grandissimo di ogni epoca come Hamilton. “Non è facile cambiare squadra e andare in un posto nuovo quando dall’altra parte del garage c’è già un pilota affermato”, ha sottolineato Russell. “In fin dei conti, questo è il territorio di Lewis. È qui da 10 anni, ha vinto tanti campionati con la squadra e hanno avuto tanti successi”. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, la stella di George Russell ha cominciato a brillare e siamo solo all’inizio…