Lo scetticismo della F1 sulla proposta di Andretti
La voglia di Michael Andretti di entrare in Formula 1 è risaputa, ma la resistenza che sta incontrando forse non l’aveva messa in considerazione. Il figlio del grande Mario vorrebbe entrare a far parte del circus con un suo team, che sarebbe l’undicesimo in griglia. Che l’allargamento potesse essere osteggiato dai proprietari della Formula 1 stessa, Liberty Media, questo si poteva immaginare. Ma che circa una metà dei team fossero scettici o contrari alla proposta, questo forse Andretti non l’aveva messo in conto.
Il corteggiamento
Michael Andretti si è presentato in grande stile nei paddock al Gran Premio di Miami nell’ultimo fine settimana per parlare con gli altri Team principal, proprietari, Direttori. Ha fatto il giro della sette chiese, come si suol dire, per sondare il terreno e portare la sua istanza e la sua voglia di entrare in un mondo in grandissima espansione. Secondo l’idea di Andretti, la data giusta per l’ingresso sarebbe quella del 2024. In tal senso, la “Andretti Global” sta assumendo nuovo personale e progettando una fabbrica a Indianapolis che dovrebbero iniziare a produrre “si spera ad agosto”.
L’ostacolo prevedibile
Il principale ostacolo al piano che Michael Andretti aveva messo in considerazione era rappresentato, appunto, da Liberty Media. “Non credo che sia un’esigenza urgente”, ha detto Greg Maffei, CEO di Liberty, ad un evento promosso da Bloomberg quando gli è stato chiesto di aprire a nuovi team. La Federazione Internazionale stessa, condotta da Mohammed Ben Sulayem, non è entusiasta dalla prospettiva, per quanto Andretti abbia affermato che l’incontro a Miami con il nuovo presidente a Miami sia “andato bene”. Aggiungendo poi che il processo è d’ingresso è comunque attivo e lui si attende una risposta a settembre o ottobre.
L’ostacolo (forse) non previsto
Il più grande respingimento per Andretti viene dai proprietari stessi della Formula 1. Gli incontri ci sono stati a Miami e l’ex pilota della McLaren ha sottoposto ai responsabili dei team un documento da presentare alle autorità della F1, che pare solo una metà dei team abbia firmato. In particolare, il team principal della Haas, l’italoamericano Gunther Steiner, è stato il più scettico, affermando che “al momento 10 squadre – 10 squadre solide – sono una buona soluzione”. Il CEO di McLaren, Zak Brown, è dalla parte di Andretti: “Non sono affatto sorpreso che alcuni dei team di gara abbiano una visione molto egoistica”. Più diplomatico Christian Horner della Red Bull, che ha detto che il problema è con Liberty Media ed è puramente fiscale.