Mercedes e l’incubo porpoising che torna
Una rondine da sempre non fa primavera. O, aggiornato in chiave Mercedes, non è detto che ciò che ha sempre saltellato, improvvisamente non saltelli più. L’incubo per Toto Wolff e soci è sempre quello in questa stagione finora tormentata: il porpoising. Quel saltellamento ossessivo che contribuisce e non poco a minare la competitività delle monoposto del team da otto anni consecutivi campione del mondo. Un incubo che pareva risolto nel Gran Premio di Spagna al Montmelò, ma che potrebbe tornare molto presto.
Non è una gufata
I miglioramenti palesati durante il Gran Premio catalano sono sotto gli occhi di tutti, ma erano attesi, dal momento che Montmelò è un circuito storicamente amico del team britannico. Una prestazione positiva, arrivata peraltro dopo che la Mercedes aveva scelto di servirsi del primo pacchetto di aggiornamenti, lanciati anche dal test della scorsa settimana sul circuito francese di Le Castellet. Ma il capo stratega del team di Brackley, James Vowles, ha ammesso che non è detto che il porposing non torni nelle prossime gare.
Una gara non fa trend
Proprio Vowles ha suggerito di abbassare un po’ le aspettative: “Sarebbe sbagliato dire che il problema del porpoising è scomparso”, ha detto il tecnico Mercedes, “abbiamo disputato una gara su sei in cui la macchina si è comportata bene, per la prima volta la nostra era un’auto da corsa vera e propria “, senza girarci attorno. Il manager britannico ha poi ammesso che Barcellona era una pista amica, quindi potrebbe non essere decisiva per capire con certezza. Di certo, però, Vowles non ha nascosto la soddisfazione, spiegando che Barcellona “è un passo avanti nella nostra comprensione [dei problemi della vettura]”.
Raffreddare i bollenti spiriti
Arginato un problema, se ne presenta un altro. Una regola abbastanza consueta nella Formula 1. A causa del caldo, Wolff e soci hanno tremato negli ultimi giri del Gran Premio di Spagna, lottando per raffreddare le vetture di Russell e Hamilton. Una situazione che è costata il quarto posto proprio a Hamilton, ma considerata “una tantum” dai tecnici Mercedes. “Era incredibilmente caldo, un valore anomalo rispetto a quasi tutti i circuiti del calendario”, ha chiosato Vowles. Il problema del futuro potrebbe non essere il calore. Ma sempre quel dannato saltellamento.