Mercedes, Toto Wolff alza l’asticella
Se vi sta state chiedendo come può accontentarsi chi ha vinto e poi dominato, la risposta è piuttosto semplice: non può. La Mercedes, la grande dominatrice dell’ultimo decennio non potrà mai saziarsi di qualche risultato raggranellato qua e là complice, magari, qualche magagna di Ferrari e Red Bull. Farebbe torto alla sua storia, ma in primis, umanamente, sarebbe una torsione motivazionale impossibile. E infatti sia il team Principal Toto Wolff che i piloti e, probabilmente, anche tutto il resto del team battono forte nella direzione del miglioramento. E pure in tempi rapidi. Insomma, fa male vedersi così, in basso.
La realtà
Nei giorni scorsi, George Russell aveva dichiarato che se gli avessero detto che dopo sette gare non avrebbe vinta una, sarebbe rimasto deluso. Questo prima dell’inizio del campionato, poi la messa a fuoco della realtà è stata travagliata. E se lo dice, con tutto il rispetto, un pilota fortissimo ma comunque un novizio, figurarsi che aria tira a casa Hamilton o a casa Wolff. Proprio il Team Principal c’ha tenuto ad alzare l’asticella: “Abbiamo raggranellato qualche podio, ma questo capita soltanto quando qualcosa va male là davanti”, ha detto Wolff. “Non voglio che ci venga regalato nulla. Ora siamo soltanto terzi, ma spesso siamo in lotta per la quinta o la sesta posizione, lì dove non vogliamo essere”, ha sentenziato.
Lotta per la vittoria
L’austriaco ha poi chiarito che se arriva un podio giù dall’albero di Natale, ovvero viene regalato, questo è positivo, soprattutto per mettere punti in cascina che poi ci si ritroverà a lungo termine. Ma il numero uno della gestione sportiva della Mercedes non vuole questo. “Voglio iniziare a lottare per la vittoria”, ha ribadito con fermezza. E d’altronde, per le frecce d’argento dev’essere particolarmente complicato. Arrivare da una fase lunga otto anni di banchetti luculliani e dominio alla consapevolezza di non essere mai vicini anche solo ad una semplice vittoria in un Gran Premio, è complicatissimo.
Base di partenza
Wolff non sputa nel piatto dove mangia. In maniera più elegante, lo si potrebbe considerare una formichina e cerca di ripartire dai piazzamenti raggiunti. “Rimane che tutti i piazzamenti raggiunti fin qui sono basi importanti per poter ottenere di nuovo risultati di valore”, ha detto il dirigente di Brackley. E certamente la continuità è importante. Se prendiamo i primi sette Gran Premi, quattordici risultati, la Mercedes ha piazzato tredici volte Russell e Hamilton nei primi dieci, a dimostrazione che una certa minima continuità esiste. Ma per andare a insidiare Red Bull e Ferrari l’impressione è che serva veramente tanto di più.