Red Bull, Gasly punta sempre al ritorno: “Sono più completo”
L’obiettivo è sempre lì, fisso, scolpito nel marmo come fosse un tempio sacro. Pierre Gasly l’ha ben in testa, si comprende bene dalle sue parole come sia una piacevole e, al contempo, tormentata ossessione. Ritornare alla casa madre, alla Red Bull è il proposito numero uno della sua vita professionale, anche se il francese è… pilota Red Bull. La galassia della scuderia di Mateschitz comprende diversi livelli e Gasly ne fa parte da dieci anni. Il punto più alto rimane quel 2019 in cui venne promosso a seconda guida dietro Verstappen prima di essere retrocesso a causa di un avvio di stagione scadente.
Un altro
Ma il pilota che aveva vestito la tuta della Red Bull nel 2019 è decisamente diverso da quello che ora corre per il team gemello, l’AlphaTauri. Il chiodo fisso però batte lì, sul ritorno a casa dopo quel 2019 che fu difficilissimo. Talmente tormentato che già nei test invernali, Gasly danneggiò la sua monoposto, complicando la vita al team. E poi, durante la prima parte di stagione, con risultati deludenti che lo portarono alla sostituzione con Alexander Albon già durante la pausa estiva, dopo il tradizionale Gran Prremio d’Ungheria. “La Red Bull mi ha dato una grande opportunità con la promozione nella squadra maggiore, perché hanno visto il mio potenziale”, ha spiegato alla versione italiana di Motorsport. “Se ci penso adesso, dopo cinque anni in Formula 1, sono un pilota decisamente più completo. Ho molta più esperienza e sono più efficiente nel lavorare con la squadra”, l’analisi del pilota francese.
Crescita
La retrocessione all’AlphaTauri, però, ha rivitalizzato il transalpino, che è riuscito persino a cogliere una vittoria clamorosa a Monza nel 2020 al termine di una gara folle. E, al di là dei risultati sorprendenti e frutto di situazioni particolari, Gasly è spesso riuscito ad inserirsi in quel “centrocampo” del Mondiale che può regalare gioie alle squadre non di vertice. “Penso di aver dimostrato di essere riuscito a crescere e ottenere buoni risultati, ma con tutto il rispetto che ho per AlphaTauri, ci sarà sempre un gap con le squadre di vertice”, la sentenza (ovvia) del francese.
Domino
La decisione sulle pedine da piazzare nei vari team spetta al grande capo del Programma giovani della Red Bull, Helmut Marko. Che sapeva benissimo che, con la decisione di prolungare il contratto a Sergio Perez, avrebbe inferto una vera mazzata alle speranze di Gasly. “Ci sono state così tante voci sul mio nome perché la Red Bull non aveva ancora annunciato chiaramente cosa era in programma con me”, ha spiegato il pilota del team di Faenza. “A causa di queste voci, ne ho parlato anche con Helmut, e poiché i contratti sono in vigore, ci vediamo sempre ogni anno per parlare di futuro: è stato molto chiaro nel dirmi che volevano tenermi in AlphaTauri”. E da lì proseguirà la rincorsa di Pierre Gasly. Con un obiettivo sempre ben in testa: ritornare a casa.