La costante di questo periodo storico nel quale vive la Formula 1 si è ripetuto anche nelle FP1 del Gran Premio d’Ungheria. All’Hungaroring, davanti a tutti, in un fazzoletto o poco più, si mettono le Ferrari e la Red Bull di Verstappen. Davanti a tutti c’è Carlos Sainz, un decimo e tre più rapido del campione del mondo della Red Bull. A poco meno di tre decimi, invece, l’altra rossa di Charles Leclerc, che una fetta della sua gara ungherese l’ha vinta ai box prima delle libere: i meccanici del Cavallino sono riusciti ad aggiustare il cambio della sua vettura, danneggiato in Francia. Niente sostituzione e niente partenza indietro di dieci caselle. Mica poco.

Checo, non ci siamo

Sia sul giro secco che sul passo gara la lotta sarà tra le rosse e il fenomeno olandese. Al momento, Sergio Perez appare fuori dai giochi della qualifica di domani. Il messicano della Red Bull ha faticato tantissimo su una pista in cui il differenziale tra i piloti non è solitamente grande. Il Checo ha incassato quasi un secondo da Sainz e dal compagno di squadra, accumulando tanto distacco nella parte più guidata, a conferma del momento negativo del driver di Guadalajara.

Mercedes vs McLaren?

Tra gli altri, nel resto del mondo, conferme per Mercedes e McLaren. Anche in Ungheria, le frecce d’argento potranno raccogliere i cocci di Ferrari e Red Bull, ritagliandosi quel ruolo di “spazzini”, in senso buono. Non hanno ritmo per insidiare le battistrada, ma potranno inserirsi di sicuro se arrivasse qualche problema. Nelle FP1, quinto George Russell a 856 millesimi, appena più indietro Lewis Hamilton a quasi un secondo. Progressi confermati anche per le McLaren, rinnovate parecchio e convincenti già a Le Castellet nel weekend scorso. La quarta piazza di Lando Norris e l’ottava di Daniel Ricciardo paiono mettere in calce il possibile ritorno alla continuità per le monoposto della scuderia di Zak Brown dopo una primavera di patimenti. Ed è un avviso alla Mercedes: la posizione di terzo incomodo la vorremmo contendere.  

Sospiro di sollievo

Nei minuti prima dell’inizio delle FP1 dell’Hungaroring, una vittoria simbolica la Ferrari l’aveva conseguita col lavoro dei meccanici nei box. I meccanici del Cavallino hanno riparato il cambio della numero sedici di Charles Leclerc, parte danneggiata dal monegasco in Francia nell’innesto della retromarcia per tentare di uscire dalle barriere in cui aveva sbattuto. Il rischio era che la trasmissione del cambio della sua F1-75 fosse compromesso e, quindi, che si dovesse procedere alla sostituzione. Ergo: altra penalità di dieci posizioni sulla griglia di partenza rispetto al risultato conseguito nella qualifica. “Un sigillo è stato rotto nel cambio della macchina numero 16 guidata da Charles Leclerc, al fine di ispezionare tutte le coppie di rapporti […] per verificare l’eventuale presenza di danni fisici. A seguito di questa ispezione, è stata sostituita la coppia di rapporti della retromarcia e l’attuatore associato con specifiche identiche e nuove”, si legge nella nota del delegato tecnico della FIA, Jo Bauer.

GP d’Ungheria: i risultati delle FP1