Wolff e quella Mercedes nella “terra di nessuno”
Può capitare che in una lingua ci sia un modo di dire in grado di fotografare un concetto in maniera molto più suggestiva rispetto ad un altro idioma. E questo accade nelle lingue anglosassoni con la locuzione “no man’s land”, letteralmente per noi italiani “terra di nessuno”. Suona quasi romantico e sottilmente intimidatorio, vero? Ecco, nella terra di nessuno potrebbe trovarsi la Mercedes tra non molto. Toto Wolff e soci potrebbero presto interrogarsi nel bel mezzo delle secche di risultati e di una classifica irrecuperabile. Arriverebbe la fatidica domanda, insomma.
Quando abbandonare?
Messa giù così parrebbe l’epocale notizia di una scuderia che ha tiranneggiato il mondiale per quasi un decennio (bontà loro…) che improvvisamente decide di chiudere baracca. Tutto molto meno traumatico per gli appassionati. In realtà, la domanda potrebbe essere: Quando chiudere il progetto W13, cioè abbandonare sviluppi e quant’altro, per concentrarsi sul 2023? Anche perché ora la stecca a Brackley è impostata sui cento punti di distacco da Red Bull e Ferrari, con deficit importanti nei tempi e saltellamenti degni di un marsupiale australiano. Senza contare che, nelle prime sette gare, Russell e Hamilton hanno raccolto in totale tre podi contro gli otto, nello stesso momento, dell’accoppiata Hamilton-Bottas del 2021. E non è che il Bottas della stagione scorsa fosse una sentenza come il Russell di quest’anno, tra l’altro.
Il timing giusto
Posto che la classifica potrebbe davvero peggiorare ulteriormente, Toto Wolff ha affermato ai media che non si può pensare di abbandonare il progetto W13 non prima di aver capito come risolvere i difetti. Risolvere ora per non ricaderci domani, suona così. “Se vuoi cambiare un concetto, devi capire cosa renderà un nuovo concetto più veloce di quello attuale. Penso che se lo avessimo saputo, l’avremmo fatto”, ha detto il Team principal austriaco ai media.
Obiettivo W14
Il dato concreto è anche un altro: mancano quindici gare, un’enormità, e il progetto Mercedes non è così drammaticamente impantanato come fu quello della Ferrari nel 2020-21. Sul quando, la vera chiave di tutto, Wolff ha le idee chiare: “A un certo punto, se non riusciremo a colmare il divario, penso che dovremmo solo continuare a macinare”, ha aggiunto il dirigente mitteleuropeo. “E poi se dovranno essere prese decisioni per il prossimo anno, le modifiche non saranno fatte sull’auto attuale… ma non siamo ancora a quel punto”.