Appartarti in auto col tuo partner? Adesso diventa LEGALE: ti basta un ticket per il parcheggio
La camporella viene finalmente sdoganata, basta un ticket per il parcheggio, et voilà ecco l’amata intimità. È tutto legale.
È sul vocabolario della lingua italiana, anche se l’etimologia della camporella è un’espressione di estrazione dell’Italia settentrionale. Camporella deriva da campora, il plurale di campo, almeno nell’italiano corrente, un po’ anche dialettale, dello scorso secolo.
Letteralmente, quindi, “camporella” significa “campicelli”, “piccoli prati”. Letteralmente, però. Prché nella pratica, per l’italiano medio si tratta di un luogo appartato, dove andare a fare l’amore, specialmente in campagna, assolutamente in macchina.
Come per molte altre locuzioni popolari diffuse più che altro da cinema e televisione, questa espressione in italiano si usa più che altro in modo scherzoso e, naturalmente, mai nell’italiano formale. Scherzoso fino a un certo punto.
Sì perché lontano da occhi indiscreti, magari con i vetri scuri o oscurati, c’è chi utilizzava i giornali per appartarsi ancora meglio, trovava finalmente l’intimità desiderata. Sono passati decenni, è arrivato un altro secolo, eppure a quanto pare la camporella è un’attività per niente affatto scomparsa.
L’utile al dilettevole
C’è chi ha capito che si può unire l’utile al dilettevole: l’utile di mettere a disposizione uno spazio appartato per coppiette al dilettevole di guadagnarci dei soldi, tutto in maniera legale, sia chiaro. Non volete chiamarlo camporella 2.0?
A qualcuno è venuto l’idea di costruire un parcheggio (a pagamento) per coppiette in cerca di intimità, un luogo dove godersi un po’ di effusioni, senza il rischio che qualcuno sul più bello vi rovini tutto. Che siano le forze dell’ordine, guardoni o malintenzionati, fa lo stesso: via tutti.
Un’idea da mettere soltanto in pratica
A Settimo Torinese c’è già il concept di un parcheggio appartato a pagamento. Ci sarebbe a Settimo Torinese. Il condizionale è d’obbligo, in quanto l’iniziativa è ancora avvolta nel mistero, o più precisamente deve ancora essere codificata. Per il momento è tutto in un account su Instagram, chiamato Settimo Secret.
Non si sa chi si celi dietro quel profilo, dal modus operandi è uno bravo, però. Grazie a una sorta di caccia al tesoro, si è capito bene dove potrebbe sorgere questo spazio desiderato da giovani ma non solo. Addirittura un video mostrerebbe il ticket lasciato dietro un monumento, delle scritte in terra con le coordinate alle quali trovarle. Non solo: “Abbiamo disseminato Settimo di codici QR”. Credibile o meno sta facendo ancora più notizia questa storia che si sta evolvendo, anche dal Comune si apprestano a precisare che non c’è nessuna richiesta di autorizzazione o dichiarazione di inizio attività. Almeno per ora.