Città a Km30 è un flop? Uno studio rivela che l’unica cosa che cresce
Sembravano la migliore scelta, invece uno studio ci dice che aumenta solo lo smog, sono tutti sul piede di guerra.
Fino a qualche mese fa sembrava che questa era la scelta migliore in assoluto. In effetti i risvolti positivi potevano essere veramente tantissimi, ma come spesso succede, abbiamo pur sempre un risvolto della medaglia. Le zone 30, così le hanno chiamate fin dal principio, sono quelle strade in cui è possibile transitare in strada rispettando questa velocità massima, che a tutti gli effetti sembra essere fin troppo bassa.
Eppure erano tutti estremamente soddisfatti di questa introduzione. Le zone 30 sono iniziate a sorgere in alcune delle più grandi città dell’Italia intera, tra cui Milano e Bologna.
La decisione di avere queste specifiche zone era stata dettata dal bisogno di andare a rendere la città un posto molto più sicuro in cui circolare sia in auto che a piedi. L’elevata velocità è da sempre una vera e propria piaga, che non permette di vivere in maniera tranquilla e pienamente sicura.
Questo è il motivo per cui erano state promosse le zone con una velocità estremamente bassa. Ma quali vantaggi si sono poi registrati? A conti fatti, solo adesso, dopo una manciata di mesi dall’introduzione è possibile tirare le fila dell’imposizione di una velocità così ridotta.
L’inquinamento il nemico numero 1
Come ben sappiamo veramente tutti, il problema dell’inquinamento è qualcosa con cui occorre fare i conti anno dopo anno. Le indicazioni a riguardo sono veramente molte e tutte concordi nel dire che il livello di aria non salubre che si è raggiunto nella maggior parte delle città è troppo elevato ed è il momento di intervenire in una qualunque maniera.
Questo è il motivo per cui l’Europa ha disposto l’introduzione delle automobile elettriche e allo stesso tempo ha anche previsto interventi sulle infrastrutture. Previsioni ad ampio spettro che ci dovrebbero offrire delle città sicuramente molto più pulite. Ma in una lunga sperimentazione, è ovvio che qualche errore venga commesso.
Lo studio su Milano non offre buone risposte
Purtroppo secondo uno studio condotto a riguardo delle zone 30, nella città di Milano, sembra che non si sia avuto i risultati che si speravano. Infatti secondo il MIT Senseable City Lab del Massachusetts Institute of Techonology di Boston la bassa velocità aumenterebbe le emissioni di monossido di carbonio, anidride carbonica, ossidi di azoto e particolato. Insomma, un vero disastro.
La verità è che l’aumento dei tempi di percorrenza provoca tutto questo, rendendo, a tutti gli effetti, inutile l’intervento a cui si è tanto lavorato.