Dazi europei alle auto cinesi? I grandi brand asiatici rispondono così I Adesso sì che è guerra (commercial) fredda
I grandi brand cinesi hanno deciso di rispondere a quelli che sono i presupposti su cui si sta basando l’idea di introdurre dei dazi sulle auto cinesi.
Il mercato delle automobili negli ultimi anni è cambiato in maniera radicale, a tal punto che gli automobilisti si sono sentiti quasi persi in una sorta di marasma generale in cui i prezzi delle vetture sono sempre più alti e le vetture sono cambiate in maniera radicale.
Indipendentemente dalle automobili elettriche sono molti i cittadini dell’Europa intera che non sanno che direzione prendere. Un mercato che è mutevole per natura, per via dello sviluppo tecnologico e meccanico, che accusa il colpo per l’ingresso, oseremmo dire prepotente, delle automobile a motore elettrico.
Non è certo un caso se lo scorso anno moltissimi automobilisti hanno deciso di ripiegare sulle vetture usate, che nonostante i possibili rischi sono in grado di offrire prezzi molto migliori. Ma soffermiamoci su un fenomeno che sta creando non poche problematiche, ovvero le auto cinese che vogliono conquistare il mercato.
Non chiamatele “cinesate”, queste vetture stanno mettendo i bastoni tra le ruote alle grandi case automobilistiche che tutti conosciamo. In che modo? Proponendo prezzi che non possiamo nemmeno definire concorrenziali, perchè assolutamente fuori portata.
La minaccia dell’inserimento di dazi
Sembra proprio che sia iniziata la guerra dei dazi da parte dell’Europa nei confronti delle auto di provenienza cinese. La previsione ci dice che il 2 novembre 2024 verranno inseriti i dazi da pagare per l’importo delle automobili cinesi sul territorio europeo.
Quello che i capi europei e cinesi stanno cercando di fare è trovare un accordo tra di loro, per riuscire ad evitare una guerra di prezzi. Purtroppo però l’Europa sembra avere un po’ il dente avvelenato, credendo fermamente che la Cina stia procedendo in maniera scorretta nei confronti della propria azienda automobilistica.
La Cina proprio non ci sta
A tali accuse la Cina cerca di dare una risposta e non ci sta a vedersi rivolgere queste accuse. Quindi si va alla ricerca di contromisure che siano in grado di difendere i diritti dei costruttori cinesi. Ecco che allora a riguardo si sarebbero sviluppate diverse teorie.
Quello che è stato suggerito è quello di portare i dazi sulle auto Europee a motore termico al 25% contro il 15% attuale. Una guerra che probabilmente si continuerà in diversi settori, dove la Cina circa di entrare su nuovi mercati.