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Il più noto dispositivo di sicurezza va in pensione: in auto non è più necessario I Ecco come lo sostituiscono

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Dispositivi di sicurezza, come si cambia - depositphotos - targetmotori

Digitalizzazione e Intelligenza Artificiale stravolgono tutto: per il più noto dispositivo di sicurezza è giunta l’ora di andare in pensione.

Fin dallo scorso secolo, le caratteristiche di base di sicurezza di base erano per molti ma non per tutti. Ma gli indicatori di direzione, i fari e le cinture di sicurezza, non si trovavano da nessuna parte sulle prime automobili.

La Ford Modello T, per esempio, offriva un parabrezza, fari e un tachimetro come componenti aggiuntivi opzionali. La Nash Rambler era più innovativa, aveva in dote cinture di sicurezza addominali nel 1950, praticamente un unicum. Anche se il pubblico non ne fu impressionato, le riteneva fastidiosa, ma non si andava a una velocità sostenuta, e soprattutto a quei tempi le cinture non erano obbligatori.

Nash vendette soltanto mille modelli dotati di cintura di sicurezza. A Volvo venne l’idea di intervenire con una tracolla nel 1959. Nel 1966 fu approvato il National Traffic and Motor Vehicle Safety Act che, tra le altre cose, stabilì un regolamento che guidava la costruzione chiamato Federal Motor Vehicle Safety Standards.

Specchietto retrovisore e paraurti posteriore fino ad arrivare ai manichini per il car test. Questi erano i più noti dispositivi di sicurezza prima dell’avvento della digitalizzazione, di Siri e Google in auto, dell’intelligenza artificiale nel mondo della auto. Così anche i dispositivi tecnologici di sicurezza vengono stravolti dalle innovazioni tech.

Un grande cambiamento in arrivo

A prescindere dal nuovo Codice della Strada in arrivo proprio in questo mese, sono anni che è fatto d’obbligo nei paesi dell’Unione Europea, usare il lampeggiante al posto dell’iconico ma vetusto triangolo: ebbene, entrambi i sistemi di segnalazione saranno utilizzabili fino a tutto il 2025. Poi arriverà il momento della pensione, per entrambi.

In Spagna, infatti La Dirección General de Tráfico (DGT) ha già pianificato che dal 2026 verranno resi obbligatori i nuovi lampeggianti V16, attualmente già in vendita: hanno perfino geolocalizzazione e connettività, tramite una SIM dati.

Triangolo
Caro amico triangolo, è arrivato il momento di andare in pensione – depositphotos – targetmotori

Un’iniziativa allargata

Perché citare l’esempio spagnolo? Il motivo è semplice: l’iniziativa della Dirección General de Tráfico non è una trovata prettamente iberica, un unicum. Sembrerebbe che altri paesi stiano percorrendo la strada dell’innovazione.

Inevitabilmente l’Unione Europea qualcosa farà al riguardo, potrebbe prendere l’esempio spagnolo (o di un altro paese) e farlo suo, estendendo questi obblighi per il 2026. Dispositivi come quello spagnolo che uniscono l’utile al dilettevole: hanno un costo tutto sommato contenuto, circa 25 euro per la versione non connessa e 50 per quella evoluta.