Stop auto termiche nel 2035 , cosa ne pensa il governo
Giorgia Meloni torna con una delle sue forti dichiarazioni, questa volta il Presidente ha commentato lo stop alla produzione delle auto termiche fissate nel 2035.
Recentemente l’Unione Europea si è fatta promotrice del Green Deal, un accordo tra le nozioni della comunità con l’obiettivo di ridurre le immissioni di inquinamento nell’atmosfera, così da preservare il nostro pianeta dai tanti cambiamenti che stanno arrivando come conseguenze in grado di mettere tutto in discussione.
Nell’accordo Green Deal, ad esempio, rientrano anche le tratte notturne dei treni in viaggio per le capitali d’Europa, un’azione promossa per agevolare i cittadini a viaggiare con questo mezzo piuttosto che in aereo, il quale è responsabile di parte delle immissioni di inquinamento che stanno danneggiando il pianeta.
Un capitolo importante di questo accordo, però, è stato dedicato proprio alle automobili con tanto di deadline per lo “stop” alla produzione di macchine con motore termico. Le fabbriche del settore, infatti, dovranno apportare dei grandi cambiamenti in tal senso per adeguarsi al nuovo mercato di automobili.
A intervenire in tal senso, in tal senso è stata Giorgia Meloni e le sue dichiarazioni non sono passate affatto inosservate.
Giorgia Meloni sullo “stop alla produzione delle auto termiche”
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, lo stop alla produzione delle auto termiche, fissato nel 2035, è stato inserito nell’accordo Green Deal come tassello importante per raggiungere le immissioni zero. Un’azione resa necessaria dato che quasi ogni cittadino, usando il suo mezzo di trasporto ogni giorno, sia per questioni lavorative che private, contribuiscono considerevolmente con immissioni di C02.
La Presidente Giorgia Meloni, però, durante l’incontro alle Camere, alla vigilia del Consiglio dell’Unione Europea fissato per conferire le cariche dopo le elezioni europee, ha fortemente criticato lo stop alla produzione di auto con motore termico affermando che il modo migliore per dar voce alle priorità dei cittadini è quello di lavorare nuovamente sulle norme del Green Deal assicurando una neutralità tecnologica.
“Condannarsi di fatto a nuove dipendenze strategiche”
Giorgia Meloni si è fatta promotrice di una rivoluzione energetica necessaria ma che veda al centro del nuovo progetto l’uomo, al fine di capirne le sue esigenze e aiutarlo step by step in questo processo evolutivo.
Durante l’incontro alle Camere, poi, Giorgia Meloni ha così concluso il suo intervento: “Non ha alcun senso auto-imporsi il divieto di produrre auto a diesel e benzina dal 2035 e condannarsi di fatto a nuove dipendenze strategiche, come l’elettrico cinese. Sostenere il contrario è stata semplicemente una follia ideologica, che lavoreremo per correggere“. La Presidente del Consiglio, infine, ha aggiunto quanto segue: “Ridurre le immissioni inquinanti è la strada che vogliamo seguire, ma con buon senso e concretezza, sfruttando tutte le tecnologie disponibili senza andare a scapito della sostenibilità economica e sociale, difendendo e valorizzando così le produzioni europee e salvaguardando decine di migliaia di posti di lavoro“.