Monopattini: no al casco I La battaglia entra nel vivo

L’arrivo del nuovo Codice della Strada è una mazzata per chi usa i monopattini. È partita già l’insurrezione di chi non vuole il casco.

È un disegno, deve ancora diventare legge, è già sta creando il partito degli insurrezionisti. A dire il vero il nuovo Codice della Strada ha diviso sin dall’inizio, se non fosse che il suo principale promotore è Matteo Salvini, c’è chi lo ama e lo odia. Tant’è.

Il PD, per esempio, ha votato contro (inutilmente) alla Camera, convinto che quel nuovo Codice della Strada sia in realtà il “Codice della Strage”. Aspre critiche sull’idea (che sta per diventare pratica nel momento in cui passerà al Senato) di Salvini.

I contrari evidenziano che se da un lato si inaspriscono le pene, dall’altro si introduce la possibilità di aumentare i limiti di velocità, si riduce l’uso degli autovelox, si limitano le Zone a Traffico Limitato (ZTL) e le piste ciclabili, un insieme si contraddizioni.

“L’impianto stesso della riforma è sbagliato perché mette in discussione i dati e le evidenze scientifiche. Non riuscirà, come si è detto, a salvare vite, ma otterrà proprio l’effetto contrario limitando l’autonomia delle amministrazioni locali”.

Abbastanza netto e tranciante anche il giudizio di Legambiente, nelle parole di Luca Polverini, consigliere nazionale FIAB.

Giro di vite sui monopattini

A prescindere dalle idee diverse, in tanti infatti sottolineano le giuste novità che verranno introdotte dal nuovo Codice della Strada, ci sono le norme che a breve dovremo rispettare. Tutti, favorevoli e contrari.

Di sicuro è stato fatto un bel giro di vite nei confronti dei monopattini, figli di lockdown e pandemia da Coronavirus: a prescindere dalle diverse idee politiche, qualcosa andava fatta per lo sconsiderato utilizzo che se ne sta facendo. Nello specifico ci saranno significative restrizioni alla circolazione e sosta dei monopattini.

C’è chi dice no

Si potranno continuare a usare nelle strade urbane, ma non extra, al netto dei percorsi ciclabili, ove esistano. Niente “passeggeri a bordo”, niente oggetti o animali. Ma soprattutto l’obbligo del casco, perfino su questo tema ci sono i contrari.

Come Assosharing, secondo cui questa modifica normativa porterà a una crisi del segmento di mercato, una possibile perdita di fatturato, quando in realtà non ce ne sarebbe bisogno in quanto i monopattini in sharing sono (o per meglio dire sarebbero visto che sfrecciano sui marciapiedi senza nessun ritegno) veicoli sicuri. Che, a loro dire, hanno una velocità autolimitata (20 km/h) e che il tasso di incidenti è molto basso, soltanto solo 0,58 casi ogni 100.000 km percorsi. Tant’è.