Parcheggio strisce blu: c’era scritto 50 cent ma ho pagato il triplo | Unipolmove, abbiamo un grosso problema
Sempre in più città italiane esplode il problema strisce blu: nonostante un prezzo evidente spuntano costi nascosti.
Viviamo in un periodo storico in cui il traffico diventa intenso anche nei centri urbani non immensi come capoluoghi di regione o grandi città. Basti pensare che proprio in queste aree ci sono sempre più parcheggi a pagamento che talvolta vengono delimitati dalle tanto discusse strisce blu.
I tanti veicoli che circolano in città si ritrovano spesso a trovare parcheggio anche in zone più distanti rispetto alla propria destinazione, potendo usufruire proprio di aree di sosta che spesso e volentieri sollevano non poche polemiche.
Possiamo quindi scindere in due parti i cittadini: quelli a favore e quelli contrari alle strisce blu. I primi sono convinti che questa modalità di sosta dia la possibilità di promuovere una rotazione dei veicoli, promuovendo quindi l’accesso alle aree commerciali e culturali delle varie città.
Ovviamente, ogni qualvolta si paga una sosta, sono proprio gli enti locali a potersi arricchire e a utilizzare nuovamente questi soldi per investimenti importanti sia nei vari servizi pubblici che nelle infrastrutture. Dall’altra parte, i contrari, evidenziano come spesso questi parcheggi diventino sempre più costosi soprattutto in aree turistiche o in città di mare.
Le nuove modalità di pagamento
Avallando sempre di più quest’ultima tesi, c’è anche chi sostiene che questi parcheggi non facciano altro che aumentare la congestione del traffico, in quanto si è sempre alla ricerca del parcheggio più vicino al luogo di nostro interesse. Quando quindi vediamo in strada le famigerate strisce blu, sappiamo che ci ritroviamo dinanzi a parcheggi a pagamento. Chiaramente, se da una parte c’è un esborso economico nel potersi assicurare la sosta in un determinato posto, dall’altra c’è da dire che la sicurezza per i veicoli parcheggiati è maggiore, in quanto i sistemi di sorveglianza sono sicuramente più attivi così come l’eventuale presenza delle forze dell’ordine.
Fortunatamente, con il mondo contemporaneo sempre più propenso all’evoluzione della tecnologia, anche queste tipologie di pagamenti stanno offrendo più soluzioni per tutti i conducenti. Infatti, se per caso avete dimenticato le monete o eventuali carte di credito per pagare un parcheggio, adesso attraverso le app sugli smartphone si può pagare senza contanti e con dei sensori che vi addebiteranno tutto sul vostro conto.
Allarme rosso parcheggio strisce blu: succede con Unipolmove
Quindi, anche le persone meno esperte di questi nuovi sistemi tecnologici possono però pian piano iniziare a trovare sempre più confidenza e farsi aiutare da amici o parenti nel poter procedere con questa modalità di pagamento. C’è da dire che chiaramente non tutte le applicazioni sono gratis e a volte, oltre al costo della sosta, ci sono anche quelle delle commissioni.
Tra questi va menzionato, ad esempio EasyPark che però non ha un costo di canone. UnipolMove invece, lamentano gli utenti, riserva delle sorprese poco gradite: in alcuni Comuni appare infatti un costo di canone. Un costo nascosto, che viene successivamente addebitato, e fa arrabbiare e molto gli utenti.
Cosa ben diversa accade invece con Telepass che, a dispetto della concorrenza, al costo puro della sosta non aggiunge nemmeno un centesimo. E ciò rappresenta un grande sinonimo di correttezza nei confronti del cliente.
Dunque occhio alla scelta dell’app. Potreste trovare sorprese poco gradite