Schumacher, la notizia era ormai nell’aria
Continua a tenere banco lo stato di salute di Michael Schumacher a undici anni dal terribile incidenti. Intanto l’inevitabile è accaduto.
Sembra ieri. Sono passati undici anni da quel terribile incidente che ha cambiato la vita di Michael Schumacher e, soprattutto, della sua famiglia, con in testa Corinne, l’amore di una vita di Schumi. Erano tutti felicemente in vacanza a Meribel, in Francia, quando quel fuori pista lo fece sbattere con la testa su una roccia.
Questa una sommaria descrizione della tragedia che ha colpito l’amato Schumi. Sin da subito il muro di gomma issato da Corinne e dalla sua famiglia non ha fatto trapelare molto altro. Solo ipotesi su quell’incidente ancora avvolto nel mistero. Solo testimonianze di quei pochi eletti che possono andarlo a trovare, per sapere le sue reali condizioni di vita. Solo rumors.
Sono in molto a sostenere che Corinna Schumacher starebbe vendendo gran parte del patrimonio di famiglia per pagare le cure che servono a mantenere in vita il marito Michael Schumacher. Per qualcuno ci sarebbe addirittura un accanimento terapeutico.
Secondo il tabloid inglese “The Sun”, la moglie e i figli dell’ex ferrarista sette volte campione del mondo di Formula 1 starebbero pagando 7 milioni di euro all’anno per curare Schumi. Lo si è scoperto lo scorso maggio, quando alcuni suoi orologi sono stati messi all’asta a Ginevra, venduti a una cifra vicina a quattro milioni e mezzo di euro, sempre secondo il tabloid inglese.
Ma come sta Schumi?
Al di là di pensieri opinabili su un presunto accanimento terapeutico e su come Corinne e la famiglia di Schumi starebbe andando avanti per curare uno dei campioni di tutti i tempi della Formula 1, francamente interessano il giusto, la domanda più importante è: come sta Schumi?
Domanda legittima dal momento che bisogna tornare indietro di cinque anni per l’ultima nota ufficiale, della famiglia, quel: “Potete stare certi che siete ancora nelle migliori mani e che stiamo facendo tutto il possibile. Vi preghiamo di comprendere una questione – si legge nello stralcio della nota – delicata e privata”.
Prima o poi doveva accadere
Il resto è dato sono dalle testimonianze di chi è andato a trovare, come Jean Todt: “Non è più il Michael di prima. È diverso ed è splendidamente sostenuto da sua moglie e i suoi figli, che si prendono cura di lui”. Il resto sono solo supposizione.
Cioè che resta è il suo glorioso passato, le sue vittorie e i suoi record. Ora Schumi ne ha uno in meno. Sì, vincendo il GP di Montreal, Max Verstappen non ha soltanto allungato in testa al Mondiale, ma è al comando da 750 giorni di fila, una in più proprio di Michael Schumacher.