Toyota sfida il motore a benzina: nuovi propulsori col riciclo energia cinetica I Mai più sprechi
È pronta a varcare nuovi orizzonti Toyota (ma non solo), dal Giappone pronti i cambiamenti strutturali che fanno rima con rivoluzionari.
“Beyond Zero”. Si chiama così, tradotto in pratica, il volli fortissimamente volli raggiungere la neutralità del carbonio da parte di Toyota, una delle case automobilistica più innovativo del settore, in prima linea contro il cambiamento climatico.
Attualmente la multinazionale del Sol Levante ha deciso di punta su di un’offerta ben precisa: più veicoli a basse o zero emissioni combinati rispetto a qualsiasi altra casa automobilistica, con il fine offrire ai clienti numerose scelte per ridurre la loro impronta di carbonio.
Dalle parole ai fatti, il passo è breve. Basta dare un’occhiata all’Hybrid EV, innovazione allo stato puro: anche se funziona con una combinazione di motori elettrici alimentati a gas e a batteria, non utilizza (per esempio) una spina per caricare la batteria.
Una delle innovazioni più grandi è il riciclo dell’energia cinetica, catturata dal movimento frenante del veicolo per ricaricarsi da sole. Più in generale il concept è quello di puntare su veicoli elettrici ibridi che si avviano, fanno rifornimento e si comportano come le Toyota, solo che a benzina e con un mpg migliore. Figuriamoci se il colosso giapponese poteva fermarsi qui.
La nuova generazione di motori a benzina
Toyota, ma anche Subaru e Mazda, si sono allineati sullo sviluppo di nuovi motori a combustione interna: Mazda con un rotativo, Subaru con un boxer quattro e Toyota con una coppia di quattro in linea, nelle forme da 1,5 litri e 2,0 litri.
C’è voluto del tempo, dopo tre lunghi anni da quando nel 2021 l’azienda giapponese aveva partorito questa idea, sembra proprio che ci siamo: grazie a un tanto solerte quanto minuzioso lavoro Toyota è riuscita a progettare la nuova generazione di motori a benzina a bassissime emissioni di CO2.
Avanti così
Opinione comune è che il grande guadagna che si potrebbe avere solcando questa strada va inquadrato nell’efficienza termica, ovvero la quantità di energia termica prodotta dal motore che svolge effettivamente un lavoro utile e non viene sprecato.
È stato proprio Hiroki Nakajima Nakajima, direttore tecnico della Toyota, ad aprire le porte al concept giapponese, spiegando come il grande lavoro di sviluppo da parte della Toyota Mirai, alimentata da celle a combustibile a idrogeno, è stata è chiave di volta che ha permesso importanti miglioramenti. Grazie ai nuovi propulsori e soprattutto al nuovo motore da 1,5 litri, ci sarà il tanto atteso miglioramento rispetto alla sua attuale controparte ICE, lo stesso vale per la versione da 2,0 litri. Si prevede che il rilascio di questi nuovi motori avverrà nel 2027. Avanti così.